Recensione: "Il Signore degli Anelli" di J. R. R. Tolkien

Reading Challenge
N° 12 - Un libro già letto

Non è stato facile scegliere il libro per questa traccia. Ci sono decine di libri che amo leggere e rileggere senza stancarmi mai, ma era da un po' che sentivo il desiderio di riprendere in mano questa storia e quindi ho colto la palla al balzo (magari anche invogliata dal fatto che in queste settimane stanno riproponendo in TV la versione cinematografica).
Forse ha contribuito anche il fatto che l'atmosfera delle feste mi fa sentire sempre un po' nostalgica e questo è uno di quei libri a cui è legata una storia particolare.

"Il Signore degli Anelli" è un romanzo diviso in tre libri (La compagnia dell'Anello, Le due Torri e Il Ritorno del Re) per un totale di poco più di 1.300 pagine in cui si racconta il viaggio di Frodo, Hobbit della Contea, verso le pendici del Monte Fato allo scopo di distruggere l'Unico Anello e con esso il male con cui Sauron, l'Oscuro Signore, assedia la Terra di Mezzo.

Ma "Il Signore degli Anelli" è molto di più. È un racconto epico e cavalleresco in grado di trasportare il lettore in un mondo meraviglioso e fantastico fatto di luoghi incantevoli e popolato dalle creature più diverse (dagli eterei Elfi ai malvagi Orchetti). Tolkien, con cura e maestria, ha creato una stupenda favola per adulti la cui trama, articolata e complessa, è in grado di soddisfare sia il lettore "superficiale" in cerca di un libro coinvolgente, che chi è in cerca di contenuti e sfumature più profonde.


Quando (ormai 15 anni fa) una mia amica mi trascinò al cinema per vedere "La compagnia dell'Anello" io ignoravo tre cose importanti: primo la trama della storia, secondo che il film fosse tratto da un libro, e terzo che facesse parte di una trilogia.
Se foste stati con me all'uscita dalla sala, mi avreste visto dipinta in volto la stessa espressione del "L'urlo di Munch". Dopo tre ore, quando la storia iniziava ad entrare nel vivo, non solo il film era finito, ma la mia perfida amica mi aveva comunicato solo allora con nonchalance che ci sarebbero voluti altri due anni per vedere i restanti capitoli.
Il giorno dopo ero in libreria alla disperata ricerca del libro.
Nonostante le dimensioni del romanzo, la lettura si rivelò così coinvolgente che finii l'intera trilogia in circa una settimana.
 
Rileggendolo adesso, senza più la smania che avevo allora di scoprire come Frodo sarebbe arrivato alla fine, ho trovato aspetti e contenuti a cui la scorsa volta non avevo dato troppa attenzione.
Andando oltre la trama infatti c'è un mondo di significati che rendono questo libro sempre attuale. Attraverso i suoi personaggi Tolkien infatti tratta temi importanti come l'amicizia, il viaggio, la perdita, l'importanza di affrontare le difficoltà senza timore e di sapersi spingere oltre i propri porti sicuri.
Una nota particolare va al tema ambientale. Attraverso la guerra tra Saruman e gli Ent, l'autore esprime (neanche troppo velatamente) la sua critica alla società industriale per lo sfruttamento indiscriminato delle risorse naturali.

In definitiva posso dire senza dubbi di aver amato questo libro come (e più) della prima volta. È impossibile non appassionarsi al viaggio di Frodo, rimanere indifferenti alle difficoltà che lui e gli altri devono affrontare e non affezionarsi ai personaggi, resi con così tanta abilità da sembrare reali.
Ciò che caratterizza fortemente lo stile di Tolkien è infatti l'attenzione per i dettagli e la meticolosità nella scelta del lessico che risulta altamente evocativo e che fa sì che un forte senso di realtà accompagni la narrazione. Le bellissime descrizioni, la minuziosità della geografia e le ricche appendici (contenenti il background storico della Terra di Mezzo) fanno sì che l'universo creato da Tolkien si estenda ben oltre il tempo della narrazione.
L'unica pecca che si può trovare a questo libro è che a tratti il ritmo è un po' lento e risulta pesante. Spesso ciò è dovuto al tentativo dell'autore di descrivere non solo l'ambiente, ma anche l'atmosfera e lo stato d'animo dei protagonisti. Questo, almeno per la sottoscritta, è però parte del fascino della storia visto che sono proprio questi passaggi a creare la magia che pervade le pagine e a far si che per incanto il lettore possa quasi vedere lo splendore di Lorien o l'Oscurità di Mordor.
Sicuramente "Il Signore degli Anelli" è e rimarrà uno dei miei libri fantasy preferiti e consiglio a chiunque non l'abbia ancora fatto di tuffarsi in questa splendida lettura.


 
Titolo: Il Signore degli Anelli
Autore: J. R.R. Tolkien
Editore: Bompiani
Pagine: 1310
Costo: € 20,00 (anche se all'epoca io l'ho pagato 50.000 lire)

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