Recensione: "Dieci donne" Marcela Serrano

Buon giorno Sognatori e buona festa della donna!

Visto il tema della giornata voglio condividere con voi la recensione di un libro tutto al femminile, un libro che parla di donne, mostrandole nella loro unicità, fragilità e forza.

Titolo: Dieci donne
Autore: Marcela Serrano
Editore: Feltrinelli Editore
Prezzo:€ 9,50 (ebook € 6,99)
Pagine: 288


Nove donne più una. Nove donne sono convocate dalla psicoterapeuta che hanno in comune per raccontare la loro storia e le ragioni per le quali sono andate in terapia. Sono donne diversissime fra loro: dall’attrice ormai anziana che da giovane ha fatto la vita spensierata della cicala e ora si trova a dover affrontare una difficile solitudine, a quella con un passato problematico che ha saputo, con anni di lavoro su stessa, riconquistarsi una normalità apparentemente banale e insignificante. Sono diversissime per origini, professioni, età, estrazione sociale, in tutto, ma in questi coraggiosi monologhi, tra le righe, scopriamo che per quanto diverse le loro esperienze si richiamano, e che la vera protagonista del romanzo è la femminilità.

In Dieci donne il titolo rende molto bene l'idea del contenuto. Il libro infatti non è altro che il racconto di dieci donne che una mattina si ritrovano in un istituto preso in prestito per fare una seduta di terapia di gruppo.

Francisca, Mané, Juana, Simona, Layla, Luisa, Guadalupe, Andrea e Ana Rosa, sono le nove donne che si ritrovano riunite nello studio di Natash, la loro psicoterapeuta, per parlare e raccontarsi mettendosi a nudo come non hanno mai fatto. Dieci donne diverse sotto ogni punto di vista: dall'indigente, alla giornalista famosa, dalle diciannovenne alla settantacinquenne, dalla madre di famiglia, alla lesbica, da chi vive nel passato, a chi si preoccupata solo del futuro.
Dieci donne diverse legate dal filo rosso del dolore, di un peso che ha provato a piegarle, spezzarle, condizionarle senza riuscirci del tutto.

Sullo sfondo di un Cile dove dilaga la povertà e anche comprarsi le medicine è un lusso riservato a pochi, la Serrano divide il libro in dieci capitoli, uno per ognuna delle sue protagoniste.
Ognuna di loro racconta la sua storia in prima persona e la grande abilità dell'autrice è quella di caratterizzare ogni voce, variando di volta in volta il lessico, il tono, l'energia che ne definisce l'eloquio. Nove voci tutte riconoscibili, perché alla fine l'unica che parla per interposta persona è proprio Natasha la psicoterapeuta che come le altre ha una storia da condividere e raccontare.

Essendo donne in terapia si capisce che quelle che ci troviamo davanti sono storie difficili, accomunate da un grande dolore, che come con coraggio e forza si impegnano a combattere ogni singolo giorno.

Tra i racconti che mi hanno colpito di più figurano sicuramente quella di Luisa, vedova di un uomo fatto sparire dal governo che per tutta la vita non ha fatto altro che aspettare il ritorno del suo amore, e Guadalupe diciannovenne tutto pepe che ha dovuto lottare contro se stessa, la sua famiglia e gli altri per potersi affermare per chi è.
Ma come non rimanere colpiti dal racconto di Layla, rimasta incinta dopo uno stupro di gruppo che non è mai riuscita a raccontare, o Ana Rosa, tradita da chi la doveva proteggere.
Tutte loro lasciano il segno per la forza che dimostrano, la forza che ha permesso loro di sopravvivere alla brutalità, al dolore, agli abusi, alla solitudine.

Dieci donne è sicuramente un romanzo che colpisce e che per il contenuto non mi sento di consigliare a tutti, ma solo a chi cerca un romanzo profondo, d'impatto dove la femminilità, in tutte le sue mille sfumature, è la protagonista indiscussa.

Quando adesso, al parco, vedo un giovane papà con un bebè in braccio che gli dà la pappa in orario di ufficio, sorrido, e vorrei sussurrare all'orecchio di sua moglie: dimmi, donna fortunata, lo sai perché puoi andare ad una riunione mentre tuo marito bada al bambino? Lo devi a tutte le donne che hanno lottato per te, a tua madre che un 8 marzo la polizia ha picchiato per strada, a tua nonna che ha sostenuto le suffragette, alle operaie americane che si sono rifiutate di lavorare in piedi nelle fabbriche, a Simon de Beauvoir, a Doris Lessing, a Merylin French, insomma a migliaia e migliaia di donne che sono venute prima di te.

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