Recensione: "Maledette bellissime bugie" Kendall Ryan

Sono una persona terribile, terribile sul serio!
Non posso crederci, ieri dopo aver preparato la recensione di Maledette bellissime bugie e Maledetto bellissimo amore mi sono dimenticata di postarla! Ma si può essere più impediti?
Oltretutto avevo iniziavo il post congratulandomi con me stessa per essere riuscita, per una volta, a rispettare la previsione fatta nel WWW.
Non ho davvero parole...


Titolo: Maledette bellissime bugie vol 1 & 2
Autore: Kendall Ryan
Editore: Newton Compton Editore
Prezzo:ebook € 0,99
Pagine: 142 -164


Colton Drake ha accettato di pagare un milione di dollari per Sophie senza battere ciglio. In fondo, pensa, è uno scambio equo. Anche se a letto non è mai stato né delicato né paziente, Colton ama le sfide, e giocare con Sophie potrebbe rivelarsi persino più eccitante del previsto. Sophie Evans non aveva altra scelta. La vita di sua sorella era in pericolo e per salvarla servivano soldi. Tanti, sporchi e maledetti soldi. Così ha accettato la proposta indecente di un esclusivo club per gentiluomini: mettere all’asta la propria verginità. Di certo non si aspettava che l’incontro con l’affascinante Colton Drake potesse regalarle un brivido inaspettato. E di colpo, la sua rabbia e la sua determinazione vacillano…

Vabbè figure barbine a parte inizio la recensione precisando che i due libri di cui voglio parlarvi fanno parte della Maledette Bellissime bugie serie che, oltre ai due romanzi già citati, include altri due titoli che trattano però storie autoconclusive.

Allora vediamo un po' da dove cominciare.

Quello che all'inizio mi ha attirato di questo libro è la trama stuzzicante, che promette qualcosa di intrigante e sensuale. Ovviamente, come ogni volta che scelgo un libro in base alla sinossi, quella che mi sono trovata davanti è una storia completamente diversa.

Sophie è alla disperata ricerca di soldi, tanti soldi, per poter pagare le cure sperimentali della sorella malata di cancro e, spinta dalla disperazione, decide di mettersi all'asta. Così incontra Colton, ricco uomo d'affari in cerca di una storia senza complicazioni che pur di aggiudicarsela spende una fortuna.
Le cose però prendono una piega che nessuno dei due aveva previsto, che porta entrambi a confrontarsi con desideri che non avevano messo in conto.

Nel secondo libro Colton e Sophie cercano di venire a capo dei loro problemi trovandosi ad affrontare una situazione che potrebbe unirli o dividerli per sempre.

Come sempre cerco di non svelarvi troppo sulla trama per non rovinarvi la lettura, però anche l'idea dietro la storia, quella che inizialmente mi aveva intrigato, non è riuscita a conquistarmi. Leggendo la sinossi l'avevo trovata promettente, tutta giocata sul fascino dei protagonisti; Sophie che arriva a mettersi in vendita per amore della sorella e Colton che in cerca di una storia senza complicazioni si ritrova tra le mani qualcosa che risveglia un lato del suo carattere che credeva perduto.

Forse a non avermi completamente conquistata sono stati proprio loro, che si sono rivelati  personaggi banali e privi di fascino. Sophie e Colton mancano di originalità e spessore e la loro situazione, se nel primo volume riserva qualcosa, nel secondo crolla miseramente.
La parte che infatti per prima aveva acceso la mia attenzione, ovvero l'asta e il fatto che Sophie diventi per contratto la schiava sessuale di Colton, situazione che poteva creare basi interessanti o quanto meno inusuali per la nascita di qualcos'altro, in realtà viene sviluppata come qualcosa di completamente diverso, rendendo la relazione che si instaura estremamente banale.

Ma l'aspetto che più di tutti mi ha fatto storcere è il naso è l'aver diviso in due quello che di fatto è un unico romanzo. Ok, messa così sembra che io non ci stia con la testa, perché è ovvio che in una duologia la storia sia divisa in due volumi.
Il punto è che quello che è stato fatto qui è dividere a metà un libro. Presi singolarmente i due romanzi non hanno senso. Un libro, che sia autoconclusivo o parte di una serie, dovrebbe avere un'inizio, uno svolgimento e una fine, con tutte le varianti del caso sulla scelta del tipo di conclusione e sviluppo, ma comunque in ognuno dei volumi deve succedere qualcosa. Qui non avviene.
In Maledette bellissime bugie non succede nulla, vengono semplicemente introdotti personaggi e situazioni, tanto che neanche tra i due protagonisti avviene realmente qualcosa, mentre in Maledetto bellissimo amore si affronta l'ostacolo (se di ostacolo si può parlare) che smuove gli eventi fino a farli giungere ad una conclusione.
Un unico libro diviso in due e sinceramente il senso di questa scelta proprio non l'ho colto.

Infine l'altro aspetto che mi è piaciuto poco è il linguaggio. Non so fino a che punto sia una questine di stile dell'autrice o se il problema sia la traduzione, però rimane il fatto che la scelta di alcune espressioni è davvero infelice. Alcune frasi risultano decisamente poco curate, per non dire brutte e fin troppo colloquiali.
Alla fine la lettura è stata comunque scorrevole e nel complesso non mi ha occupato più di un paio d'ore, però ammetto che le mie attese sono state completamente disilluse per colpa di una storia troppo semplice, a tratti superficiale e prevedibile che non riserva grandi colpi di scena.

Per i restanti due capitoli della serie che ormai ho acquistato ridurrò notevolmente le aspettative.


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