Recensione: "99 giorni" di K.A.Tucker

Oh mamma! Oh mamma! Oh mamma!
Scrivere questa recensione non è facile. Questo libro mi ha lasciata un po' confusa. Non so dirvi quali impressioni derivino effettivamente dal libro e quali dallo stato d'animo in cui l'ho letto. Quello che posso dirvi di sicuro è che quando ho preso in mano 99 giorni non mi aspettavo di ritrovarmi davanti ad una lettura del genere.
 
Titolo: 99 Giorni
Autore: K. A. Tucker
Editore: Newton Compton Editore
Prezzo:€ 9,90 (ebook € 4,99)
Pagine: 384
Abbandonata nella campagna dell’Oregon, dove la credono morta, una giovane donna sfida ogni previsione e sopravvive, ma quando si sveglia non ha alcuna idea di chi sia, o di cosa le sia successo. La donna si dà il nome di Acqua, per un piccolo tatuaggio che scopre sul suo corpo, il solo indizio di un passato che non ricorda. Accolta da Ginny Fitzgerald, una signora irascibile ma gentile che vive in una fattoria, Acqua comincia lentamente a ricostruire la propria vita. Ma mentre cerca di rimetterne insieme i frammenti, altre domande si fanno strada nella sua mente: chi è il vicino di casa che in silenzio lavora sotto il cofano della sua Barracuda? Perché Ginny non gli fa mettere piede nella sua proprietà? E perché Acqua sente di conoscerlo? Jesse Welles non sa quanto tempo ci vorrà prima che la memoria di Acqua riaffiori. Per il suo bene, Jesse spera che non accada mai. Per questo cerca di tenersi alla larga da lei. Perché avvicinarsi troppo potrebbe far riemergere cose che è meglio lasciare sepolte. Ma si sa, l’acqua trova sempre una strada per tornare in superficie…

La prima cosa che mi viene in mente su 99 giorni è che è il primo libro che leggo della Tucker, per cui quando l'ho aperto non avevo la minima idea di quale fosse il suo stile, né di cosa aspettarmi dalla trama. Ingenuamente vedendolo bollato come romanzo rosa credevo di trovarmi davanti una storia d'amore, che era poi quello di cui sentivo il bisogno in quel momento, un romance alla soglia dell'inverosimile dove tutto è dolce e mieloso e le cose vanno sempre nel migliore dei modi.
Per cui potete immaginarvi il mio smarrimento quando nel primo capitolo mi ritrovo alle prese con una donna picchiata selvaggiamente, seviziata, violentata e lasciata a morire in un bosco. Insomma non proprio un inizio dei più idilliaci.
Come se non bastasse la ragazza, a seguito dei forti traumi, perde la memoria e si risveglia in un letto di ospedale senza ricordare nulla e senza nessuno al suo fianco.
 
L'incidente fa da spartiacque a tutta la vicenda. La storia si divide tra un prima e un dopo, tra Acqua/Alex e Jesse, tra presente che ci racconta il percorso che porta la sconosciuta a ricostruirsi da zero una vita affrontando timori e paura e il passato che ci mostra come tutto ha avuto inizio.
Per i primi capitoli questi due filoni sembrano viaggiare paralleli fino a che non vediamo come la storia di Jesse si leghi a quella di Alex e di riflesso a quella di Acqua.

Sicuramente uno dei pregi di questa autrice è quello di aver curato tanto ogni dettaglio e di aver creato dei personaggi caratterizzati a 360°.
Alex è una ragazza giovane che si ritrova sposata con un uomo possessivo e violento implicato nella malavita che la vede solo come la moglie trofeo da esibire e piegare ai suoi voleri. Convinta di aver trovato il principe azzurro pronto a sottrarla alla povertà in cui ècresciuta, Alex vede presto trasformarsi il suo sogno in un incubo fino a quando sulla sua strada non incontra Jesse.
Lui, figlio dello sceriffo di una piccola cittadina, è un bravo ragazzo con alle spalle un'adolescenza difficile che ha reso problematici i rapporti con la famiglia. Concentrato sul lavoro e sulla passione per i motori, per cui ha un talento innato, Jesse non pensa all'amore fino a quando non incontra Alex e neanche il suo essere sposata con il temibile Victor riesce a porre un freno all'attrazione che dal primo momento si instaura tra i due. Una passione però che può avere un prezzo elevato.

Etichettare questo libro come un semplice romanzo rosa mi sembra riduttivo, per non dire inesatto visto che senza ombra di dubbio l'impronta drammatica prevale su quella sentimentale. Forse è questo ad avermi disturbata, perché lo ammetto la violenza che subisce Alex mi è pesata tanto.
Come ho già detto non so quante delle mie impressioni siano dovute al tipo di aspettative che avevo su questa storia, che della leggerezza che cercavo ha solo l'immagine in copertina, però, anche se ben scritto, 99 giorni mi è apparso dispersivo, ma soprattutto poco coinvolgente.
 
 Sullo stile della Tucker non ho niente da dire, anche se la traduzione non è tra le più felici. Piccola menzione d'onore va fatta al personaggio di Ginny la vecchietta burbera e divertente che, nonostante sia solo un personaggio secondario, è l'unica a riuscire davvero a toccarmi il cuore.

Credo di non sbagliarmi se vi dico che la scelta di questo tipo di storie sia  tipico per questa autrice, per cui magari quando affronterò il suo prossimo romanzo sarò più preparata a quello che mi troverò davanti.

 

2 commenti:

  1. Ciao Alisya, a me invece è piaciuto tantissimo, proprio per il suo essere diverso dai soliti romance...

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    1. Ciao Ariel, in realtà non posso dire che non mi sia piaciuto, solo che mi ha spiazzato (considera che io ero in cerca di una lettura leggera).

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